sabato 11 giugno 2016

DA SAN NICOLA AL CRINALE DI TIMPONE GRILLO (Monti della Sila Grande) - 27 aprile 2016

E' il quinto post che scrivo in questo 2016, e come ad ogni articolo di codesto anno introduco il discorso parlando del clima. Eh si. Questa volta per dire che i miei timori si son rivelati una vera e propria profezia riguardo alle possibili ondate di freddo tardive dopo settimane di caldo quasi estivo nel periodo che dovrebbe segnare il passaggio dalla stagione invernale a quella primaverile. Di fatto le alte temperature han fatto sbocciare con più di un mese di anticipo le foglie dei faggi, anche sopra i 1500 metri. E' inutile quindi dire gli effetti del freddo sulle nuove foglie giovani e delicate di una specie arborea tanto sensibile come quella del faggio: una carneficina. In un batter d'occhio tutto viene bruciato dal rigido freddo che, dopo un'estate anticipata ha deciso di mostrare i denti come non ha mai fatto nei finti mesi invernali appena trascorsi. Per esempio le montagne della Sila si sono ritrovate a 8 gradi sotto lo 0 dopo poche ore che aveva superato i 20 gradi. Aggiungiamoci poi il vento, il maestrale, che soffiando fortissimo, in queste temperature, ha contribuito di molto nella creazione del rarissimo fenomeno del foliage di primavera. Proprio così. Ancora le foglie son verdi, ma secche, fra qualche settimana si presenteranno proprio come nel fiore della stagione autunnale.
Giorno 27 aprile 2016 sono in Sila, con Emilio, per effettuare una lunga escursione, di 9 ore, da San Nicola (nei pressi della stazione ferroviaria) al crinale di Timpone Grillo, passando per il Lago di Ariamacina e il M.Volpintesta.
Lasciamo la macchina presso lo svincolo di San Nicola - Silvana Mansio (quota 1408) e, attraverso il sentiero 12 del Parco Nazionale della Sila, scendiamo in una valle tra ampie radure e boschi di pino di rimboschimento, che costituiscono anche la sponda del Lago di Ariamacina, posto a 1316 metri.









Nei pressi della diga, seguendo sempre i segnali bianchi e rossi, svoltiamo a destra, in una bella radura contornata dalla pineta, e procediamo in salita. 


Più su la selva è più mista al faggio, specie quest'ultima molto sfruttata in questo settore, e dunque l'aspetto del bosco è un po' degradato. 
Di qua e di la si aprono magnifici scorci verso il Lago di Ariamacina, davvero suggestivi, con quel bosco di conifere che lo circonda che lo fa assomigliare a uno dei più celebri paesaggi alpini.





Ogni tanto, nel sottobosco, notiamo la presenza scomoda della processionaria, che ovunque sta contaminando i boschi di pino laricio.


Al bivio andiamo a sinistra, lungo il sentiero 13, in salita, tralasciando la via a destra, che utilizziamo al ritorno, e che rappresenta la parte terminale del percorso 12. Da questo momento si alternano macchie di bosco di pino e qualche faggio e splendide radure. 




Raggiungiamo così la prima vetta del Monte Volpintesta (ci stacchiamo, in direzione sud, dal sentiero principale per pervenire su di essa). Siamo a 1650 metri.
















Torniamo così al sentiero segnato n.13 e procediamo verso la vetta più alta. Tutt'intorno una boscaglia di faggi con le foglie praticamente distrutte dal gelo. Ancora mantengono il colore verde, ma a breve la quasi totalità sarà come se fossimo ad inizio novembre. 





Nei pressi della seconda vetta del Volpintesta (1729 m) un altro magnifico panorama si apre verso nord. Osserviamo così, in lontananza, i boschi magnifici di Arnocampo, dove pensiamo di effettuarci una visita nel giro di poco. 



Dopo aver consumato un veloce pranzo, continuiamo lungo il crinale, costituito purtroppo da brutti rimboschimenti (forse anche di abete greco), che lasciano comunque sempre spazio a magnifici panorami verso le vette e le valli circostanti. 



Verso la Val di Neto e Arnocampo




Per la cima di Timpone Grillo manca poco, ma decidiamo lo stesso, visto l'orario, di tornare indietro. 

 Il crinale nei pressi nei pressi di Timpone Grillo










 La valle di San Nicola

La valle di San Nicola. In lontananza le Montagne della Porcina

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