E primavera è stata. Quest'anno in anticipo rispetto alla normalità. Colori e profumi della bella stagione prendono il sopravvento già a fine marzo. Sulle Serre, in concreto, e anche in Sila, fino ad una certa altezza, le foglie dei faggi escono allo scoperto già alla fine di marzo-inizio aprile. E praticamente alla metà di quest'ultimo mese abbiamo una situazione che sembra già di un periodo molto più avanzato, almeno di 30-35 giorni in avanti. Ma per quest'anno è andata così, speriamo non faccia gelate tardive. Dopo un inverno inesistente era previsto questo anticipo delle fioriture.
Domenica 17 aprile effettuo un'escursione ad anello, o meglio ripercorro angoli già visitati, ma che è sempre un piacere rivedere per la loro bellezza. E non sarà certamente l'ultima volta.
LA MAPPA DEL PERCORSO
Mi incammino da Santa Maria del Bosco, lungo il sentiero che parte dal Laghetto San Bruno, e raggiungo i capannoni dell'azienda la foresta. Sulla sinistra si diparte un altro sterrato che procede a rettilineo, a sinistra del torrente Vallone del Vento, tra faggi e abeti. Pendenza in principio nulla, la quale aumenta dopo qualche km.
Al bivio, nei pressi di una confluenza tra torrenti, vado a destra. Prima che lo sterrato principale giri a sinistra ad angolo acuto, procedo lungo il sentiero secondario che va avanti diritto, il quale, poco su, si perde. Procedo liberamente, in una faggeta, verso nord-ovest.
Pervengo così una strada bianca, in sostanza scavata nel terreno, che arriva sempre da Serra e che seguo a sinistra, in salita. Sulla destra, tra faggi e castagni, si aprono una serie di panorami verso nord e in direzione di Serra San Bruno.
Continuo a camminare in salita e nel giro di pochissimo sono sul crinale di Colla del Monaco, deturpato da orribili tagli e da da un traliccio, ben visibile da mezza Calabria.
Sul lato opposto dell'ampio sentiero di crinale, tra le ginestre, uno sterrato si stacca e inizia a scendere un po'. Ovunque fioriture di viole e altri fiori.
Tratto molto degradato ma anche con qualche bel panorama in direzione occidente, con il mar Tirreno, la parte nord della Piana di Gioia Tauro e il Poro, sullo sfondo.
Confusione vegetale costituita da castagneti cedui, abeti sparsi e tratti molto belli di faggeta.
Il Fosso Piccolo
Al bivio vado diritto e al successivo a sinistra, nella faggeta.
Ed ecco il magnifico panorama de Le Melogne, uno dei più belli delle Serre. In lontananza possiamo notare anche Vibo Valentia.
Alla biforcazione vado a destra, in leggera discesa. Ma la salita non tarda a ritornare. Tratto di pecceta alpina di rimboschimento e anche qualche bel faggio.
All'incrocio scendo a sinistra. Poco giù la pista forestale si disperde e vado avanti liberamente, a mezza costa, tra boschetti e belle radure, una in particolare dall'aspetto decisamente alpestre.
Raggiunto il sentiero continuo a destra, in salita, in una pineta di pino laricio. In breve sono sul crinale nei pressi di Michelina (spartiacque tra versante tirrenico e quello serrese ionico). Mi addentro così nel Bosco di Santa Maria fino a ritornare nel punto di partenza.
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