venerdì 12 dicembre 2014

Escursione a MONTE PETTINASCURA e MACCHIALONGA da est, sent. n.9 (Monti della Sila) - 7 dicembre 2014

La stagione invernale è ormai alle porte e l'avvento del periodo più freddo dell'anno, sui Monti della Sila, si nota decisamente con il gelo che si è insinuato fra le valli e le vette del Gran Bosco d'Italia. Le temperature si sono decisamente abbassate, di qualche cifra positiva durante il giorno, nelle valli, e sotto lo zero sulle zone sommitali, anche nelle ore più calde. 
Arrivo in Sila, nei pressi di Cavaliere di Lorica, giorno 6 dicembre, nel mentre in cui una pioggia torrenziale, mista a neve, insiste nel grande altopiano che piano piano va a volgere sempre di più in quello che è l'inverno, quello vero, quello freddo, che rende la Sila un'isola alpina e nordica all'interno di un complesso mediterraneo e italico. Dai 1700 m la precipitazione è già completamente nevosa, con accumuli al suolo.

Il giorno ci dirigiamo verso il nord della Sila Grande, per mettere in pratica un'escursione a M.Pettinascura e Macchialonga da est, vale a dire dalla provinciale che da Santa Barbara di Longobucco si dirige verso San Giovanni in Fiore. Rappresenta il sentiero n.9 del Parco, uno dei più belli per raggiungere la meta sopra citata. Già l'avvicinamento in auto, dalla Fossiata, ci riserva qualche sorpresa, visto la presenza di un bosco di pino laricio particolarmente vetusto. 

Dunque ci incamminiamo lungo il sentiero n.9, a destra della strada provinciale per chi proviene dalla Fossiata. Percorso in principio in leggera discesa, in un bosco di pino laricio, qualche abete bianco e faggi. Poi la vegetazione inizia a lasciar spazio a qualche bella prateria con visuali verso i rilievi adiacenti, così ricchi di foreste e di bellezza. 


Ecco Alessandro che fa una foto


Ritorna la salita e dove si  alternano sempre radure e boscaglia. 

Il sent. n.9, nel bosco di pino laricio



Faggio

Poco in alto, una deviazione del CAI indica la via per il M.Pettinascura. Pensavamo, in principio, di salire su detta montagna, liberamente, dai pascoli in alto. Decidiamo così di incamminarci via sentiero. Ancora radure e tratti di foresta mista. 

 Faggeta

 Radura lungo il sentiero per il M.Pettinascura







In vetta, il panorama spazia verso oriente e, dunque, in direzione dello Jonio e del Marchesato crotonese. 




 L'area sommitale di M.Pettinascura


Ritorniamo così al sentiero n.9. Procediamo in discesa e nel giro di poco giungiamo nel vallone Macchialonga, nella parte più bassa dei grandi pascoli che possiam considerare una delle aree più belle della Sila. 

 Il sent. n.9



La parte più orientale dei pascoli di Macchialonga


Macchialonga

Pervenuto il grande pianoro erboso continuiamo verso valle e dunque lungo la stradella principale, che si stacca dal sent. n.9. Il vallone si restringe e si trasforma via via in una bellissima forra, circondata da un bosco misto a tratti di pineta pura e anche faggeta. 


Vallone Macchialonga

Verso il torrente Macchialonga


Fa freddo e le nubi si fanno decisamente minacciose. Sembra che debba nevicare da un momento all'altro, visto la rigida temperatura. 



Torniamo nuovamente al sentiero segnato. Cerchiamo di raggiungere il punto centrale dei pascoli di Macchialonga, dove c'è il laghetto montano, ma il maltempo, come previsto, ci sorprende lungo la via. Decidiamo di tornare indietro. La temperatura è di circa 1 grado sopra lo zero termico e la precipitazione è di pioggia. Poco più in alto, verso il valico di M.Pettinascura, nei pressi del bivio con la deviazione CAI, inizia a scendere la neve. Dopo una bella fioccata della durata di pochi minuti ecco nuovamente un pallido sole.

 Macchialonga









La provinciale che collega Santa Barbara di Longobucco con San Giovanni in Fiore

2 commenti:

  1. Luoghi ameni ricchi di fascino e pace primordiale...conosco e vivo questi posti più di me stesso...perché la Sila...e tutto ciò che è natura, si può solo amare e mai denigrare o scalfire...come l'uomo troppo spesso è abituato a fare! Complimenti Francesco.

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  2. Grazie. La Sila è come una poesia, è eterna ed è parte di noi. Non c'è altra montagna che riesce a colpirmi come il grande nostro altopiano

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