lunedì 24 marzo 2014

SOS tagli nel BOSCO ARCHIFORO. Escursione da Serra San Bruno a M.Pecoraro

Il 10 marzo vengo a conoscenza di qualcosa che desta subito in me una forte inquietudine. Dando un'occhiata al  quotidiano online serrese Il Vizzarro, compito il seguente titolo: Serra, 2603 alberi per sanare il bilancio. Al taglio anche l'abete bianco più grande d'Europa

Nell'articolo si affermava che il 25 marzo 2014 avrebbe avuto luogo un'asta pubblica per la vendita di materiale legnoso ritraibile dal taglio di tre lotti boschivi appartenenti al demanio comunale "Archiforo", in quello che viene indicato come sito di importanza comunitaria, zona di riserva generale orientata. I tagli in oggetto dei tre bandi avrebbero dovuto comportare l'abbattimento di un totale di 2603 piante (più ulteriori 197 alberi definiti zero) di cui ben 1090 esemplari di abete bianco. Tutto questo per risanare il bilancio del comune serrese. Fra gli alberi martellati e quindi indicati tra le piante da abbattere, vi erano anche alcuni tra quelli che possono essere considerati gli Abies alba più grandi e antichi d'Europa. 
Il tratto forestale in questione è quello intorno alla Pietra del Signore. Non ho mai visitato questa parte del basso Archiforo, che sta a valle rispetto alla carrozzabile proveniente dal bivio per Arena, e al più presto credo di farci una visitina. 

Dal momento in cui ho letto lo scritto de "Il Vizzarro", e per più giorni, non riesco a pensare ad altro. Mi mobilito nel mio piccolo, insieme a tantissimi altri, per dare un contributo a salvare siffatta foresta. 

Qualche giorno dopo l'uscita dell'articolo ci effettuo una nuova escursione in solitaria, ma non nel tratto in argomento, visto che "Archiforo" non è solo quella piccola parte, partendo dall'orto botanico Rosarella, fino al Monte Pecoraro. Ho segnato il tragitto sulla cartina topografica. 


Giornata molto uggiosa, fredda e umida. Ad un certo punto, nella selva di abeti, una fitta nebbia inizia a coprire tutto.  Gli alberi si ritrovano in un'atmosfera quasi irreale, fantastica. In profondità fusti su tronchi, alcuni di dimensioni colossali, altri un po' più minuti, che diventano sempre meno visibili, fino a sparire nel grigio biancastro di questo velo brumoso. Intorno i 1250 metri entra in scena anche la neve, che ricopre le alte zone delle Serre di un soffice manto che narra di una stagione burrascosa che sta per avere fine. Sul crinale di Monte Pecoraro i vapori  vengono spazzati via da una gelida brezza proveniente da ovest. Procedo lungo il boscoso crinale fino alla vetta di Monte Pecoraro, circondata da una superba faggeta, e caratterizzata da un casotto in lamiera e da due brutte antenne. 

SCHEDA TECNICA ESCURSIONE
Luogo di partenza: Orto botanico Rosarella (850 m)
Luogo di arrivo: Monte Pecoraro (1421 m)
Dislivello in salita: 650 m circa
Difficoltà: E (escursionistico, di medie difficoltà)
Tempo di percorrenza A/R: 7 ore


LE IMMAGINI DELL'ESCURSIONE, cliccarci per ingrandirle


Lo sterrato, molto battuto, tra l'orto botanico Rosarella e la carrozzabile proveniente dal bivio per Arena

Massi di granito





Foglie secche di faggio

Piccola pianta di faggio fra i grandi fusti d'abete






Albero segnato come da abbattere


Graniti










Bellissimo faggio








Ci vuole proprio qualcosa di caldo

La sterrata di crinale, tra Pietra del Caricatore e Monte Pecoraro








Giovane pianta di abete bianco











Verso la vetta boscata di Monte Pecoraro (1421 m)




La vetta di Monte Pecoraro

La vetta di Monte Pecoraro, il punto più alto delle Serre

La faggeta, con tanto abete bianco di rinnovamento, a Monte Pecoraro





























La Pietra dell'Ammienzu






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