In parecchi percorrono in automobile la provinciale che congiunge
Serra San Bruno con Arena. Diciamo che è una delle vie di comunicazione più
importanti che fanno approdare dal versante occidentale alle aree più interne
delle Serre. Ma, raggiunta la montagna e il bosco, in pochissimi si addentrano
nel cuore di quei bellissimi faggi che vi vegetano, procedendo da Arena, a
destra della strada. Valicato il ristorante di Monte Cervo e, penetrati nella
faggeta, si stacca, a circa 400 metri dalla struttura appena detta, sulla
destra, un sentiero che si inoltra, in discesa, nella stupenda foresta di faggi
d’alto fusto. In una giornata di fine luglio 2012 ci realizzo una breve escursione.
LA CARTINA
E' mattina presto quando giungo a Monte Cervo (siamo a circa 1076 metri). La luce solare antimeridiana trapela dalle fitte chiome dei faggi, le cui foglie si accendono anch'esse come una lucerna fosforescente.
La temperatura è fresca ed è quello che ci vuole visto il caldo infernale di queste ultime settimane. La mulattiera procede in discesa. Ovunque si stagliano faggi secolari.
Grande faggio
In lontananza, da uno scorcio fiabesco, intravedo il selvoso Monte Famà, molto affascinante con quella faggeta d’alto fusto che vi inonda le sue dolcissime pendici e la vetta.
Verso M.Famà
Verso M.Famà
Grande faggio
Foglie di faggio
Grande faggio
In circa 30 minuti o poco più raggiungo la vecchia caserma di Latrò, una struttura abbandonata ormai da decenni e che il bosco si sta mangiano nel suo avanzare.
Caserma di Latrò
Caserma di Latrò
Caserma di Latrò
Caserma di Latrò
Dalla caserma scendo nel vicino vallone sottostante, il Fosso Latro, appunto. Tutt’intorno la selva, sempre bellissima, e che avvolge i declivi non ripidi dei costoni che si dipartono da tutte le direzioni.
Fosso Latrò
Fosso Latrò
Fosso Latrò
Grandi faggi
Verso M.Famà
Fosso Latrò
Guado il torrente e seguito a seguire un evidente sentiero, in direzione sud-est, che risale un affluente di sinistra del Latrò. La mulattiera presto si perde e avanzo liberamente sulle pendici di destra della valletta per altri 15 minuti.
La faggeta continua sconfinata per molto ancora. Latrò è solo l’inizio di una grande regione forestale. Siamo sul versante tirrenico delle Serre e a dominare è la faggeta d’alto fusto. Un bosco dunque differente rispetto a quello classico dei monti serresi, quello cioè costituito principalmente da abeti bianchi e da boschi misti. Qui il faggio è il re assoluto e vi cresce davvero avvincente per km e km.
Mi chiedo solo come mai quest’area così incantevole e integra non rientri all’interno dei confini del Parco Naturale Regionale delle Serre, e nemmeno nella vicina Riserva Biogenetica Marchesale, che sta poco a sud. Temo per il futuro di questa foresta. Bosco privato non credo che sia visto l’imponenza delle piante, e questo è già qualcosa. Spero che anche fra decenni possa esistere tale bellezza in di tale luogo solitario e arcano.
Grandi faggi
Verso M.Famà
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